Dopo l’interruzione dei lavori ad agosto, siamo tornati nelle scorse ore sui banchi delle commissioni dell’Europarlamento. Ieri ho partecipato alle votazioni della commissione Itre (che si occupa di industria, ricerca e tecnologia), sostituendo il collega David Borrelli. Assieme a Dario Tamburrano, siamo stati chiamati a votare due dossier: uno sul progetto di bilancio dell’Unione europea per il 2015 (per le linee di finanziamento per cui la commissione Itre è competente) e l’altro sul mandato per l’avvio delle negoziazioni con il Consiglio sul pacchetto del mercato unico delle telecomunicazioni. Provo a sintetizzare le nostre posizioni, a partire dal dossier sui progetti di bilancio che ricadono nelle competenze dell’Itre.

1958220_10152630365047888_7233177584143162807_nNO AI TAGLI SULL’OCCUPAZIONE – Ci siamo espressi contro i tagli operati dal Consiglio sui programmi di finanziamento e su altre iniziative che sono state create per stimolare occupazione e rilancio economico in Unione europea.

NO A ULTERIORI FONDI PER DIFESA E NUCLEARE – Al contempo, abbiamo espresso voto negativo di fronte agli emendamenti presentati che intendevano aumentare i finanziamenti dedicati all’industria della difesa o alla fissione nucleare.

PIU’ RISORSE PER LE PMI – Ci siamo espressi favorevolmente, invece, rispetto agli emendamenti che hanno proposto l’aumento del budget per promuovere iniziative legate alle micro imprese o a tutto ciò che possa portare ad una diminuzione del consumo di carburanti fossili e diminuire quello dedicato alle grandi imprese.

STOP AL ROAMING –
Sulle telecomunicazioni, invece, visto che tra le molte altre disposizioni, all’interno della posizione che difenderà la relatrice di fronte al Consiglio è stata inserita la proposta di abolire il roaming entro il 2015, abbiamo dato supporto al mandato, rimanendo invece vigili sul risultato di tali negoziazioni, su cui la commissione Itre si dovrà pronunciare più in là nel tempo.

614886_10152630365057888_3805002076337480770_oFONDI ALL’AGRICOLTURA – Stamani sarò impegnato invece in commissione Agri (che si occupa di agricoltura e sviluppo rurale). La maggior parte degli emendamenti proposti puntano per lo più a ripristinare il budget di spesa inizialmente previsto dalla Commissione, che il Consiglio vorrebbe invece ridimensionare. Nell’impossibilità di addentrarci nel dettaglio di molti emendamenti, a causa delle tempistiche ridotte dovute al cambio di legislatura (che non ci hanno permesso dibattiti più approfonditi) e all’assenza di personale interamente dedicato al settore, condividiamo l’opportunità di ripristinare i tagli fatti dal Consiglio per quelli che toglievano risorse alle organizzazioni di operatori o produttori per il miglioramento dei prodotti, ai programmi nazionali, all’agricoltura di qualità, ai programmi di promozione.