Con la nuova normativa per l’autorizzazione all’importazione in Europa di alimenti e mangimi transgenici, che verrà presentata dalla Commissione Europea entro il 22 aprile, rischiamo di finire dalla padella alla brace, perché gli Stati verranno lasciati soli davanti alle multinazionali e 17 nuove varietà di Ogm rischiano di entrare in Italia e negli altri Stati europei.

Juncker aveva promesso di riformare il sistema di autorizzazione Ogm, che vive un evidente deficit democratico. Oggi la Commissione Europea può autorizzare sementi geneticamente modificate in assenza di voto contrario da parte di una maggioranza qualificata di Stati membri, composta dal 55% degli Stati e dal 65% della popolazione.

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In pratica, se 19 Paesi dell’Unione che rappresentano meno del 65% della popolazione europea sono contrari ad un tipo di mais, come accaduto per il mais 1507 della Pioneer, la Commissione ha la possibilità di concedere il via libera (sul caso l’esecutivo deve ancora pronunciarsi) anche se gli altri 9 Paesi si astengono.

Dato che è molto difficile raggiungere una maggioranza qualificata di Stati, l’esecutivo comunitario si trova quasi sempre ad avere l’ultima parola. E questo, a Juncker non piace, perché le multinazionali che esportano alimenti e mangimi geneticamente modificati dall´America Settentrionale e Meridionale minacciano di portare la Commissione Ue davanti all´Organizzazione Mondiale per il Commercio, perché considerano quella attualmente in vigore una moratoria ad alimenti e mangimi transgenici. Moratoria che, con ogni probabilitá, l´Omc giudicherebbe illegale, cosí come fece nel 2006 con il blocco europeo agli Ogm, in atto tra il 1999 e il 2003.

E Juncker cosa ha intenzione di fare? Cedere la patata bollente agli Stati, lasciando ai singoli Paesi dell’Ue la facoltà di decidere se permettere o meno sul proprio territorio alimenti e mangimi transgenici. In questo modo, saranno gli Stati, e non l’Ue, ad essere portati di fronte ai tribunali dell’Omc in caso di divieto.

Invece di prevedere degli scudi normativi ai singoli Paesi, Juncker pensa a come deresponsabilizzare l’esecutivo che guida e purtroppo il rischio concreto é che in queste condizioni, le 17 nuove varietà di Ogm in attesa di autorizzazione vengano fatte entrare in Italia e negli altri Stati Ue.