Lo scorso venerdì il Giudice del Lavoro di Pordenone ha dato ragione al medico Cassin, da 30 anni in servizio nel reparto Cardiologia del Santa Maria degli Angeli di Pordenone, il quale nel 2015 espose una denuncia all’Azienda Sanitaria a causa di un concorso per il primariato irregolare. Il M5S fin da subito ha acceso i riflettori su questo caso: a nostro avviso fondamentale è la trasparenza, soprattutto per quanto riguarda i bandi pubblici. Di fatto, come ben sappiamo, la sanità è una macchina che gestisce una quantità di denaro pubblico enorme che può far gola a molti. Il Movimento 5 Stelle è l’unica forza politica che ha le mani libere e che può quindi permettersi di chiedere trasparenza. I motivi che mi avevano portato a depositare (sostenuto da tutto il Meet Up) alla Procura della Repubblica di Pordenone un esposto erano semplici e rispondevano alle logiche di buon senso: a nostro avviso era importante scegliere chi avesse la maggiore esperienza sul campo, chi fosse del territorio, chi avesse una prospettiva temporale significativa e che godeva della stima del l’equipe medico-infermieristica, senza contare il fatto che il Dr. Bernardi fosse anche consigliere comunale a Cividale in carico al PD. Nell’esposto ho chiesto di verificare infatti se il concorso si fosse tenuto sulla base di scelte esclusivamente meritocratiche oppure se si fosse privilegiata l’appartenenza politica di uno dei candidati. Come ben ribadito dalla nostra candidata al collegio uninominale per la Camera Giovanna Scottà, la scelta del Direttore Generale doveva essere compiuta sulla base dell’esclusivo interesse della collettività ed in funzione di una prospettiva di medio termine utile per il territorio; perciò le dichiarazioni della consigliera regionale del PD Bagatin che difendeva a spada tratta la regolarità del concorso erano assolutamente fuori luogo. La sentenza del giudice del lavoro non fa altro che rafforzare il fatto che siamo andati nella giusta direzione: quando ci sono delle situazioni poco chiare è giusto denunciare e tenere alta l’attenzione. A noi non interessava che vincesse un medico rispetto ad un altro, ma abbiamo giustamente insistito sul fatto che fosse trovata la miglior soluzione possibile per la Cardiologia a Pordenone per gli anni a venire. La sentenza di ieri ci ha dato ragione. Ora attendiamo di sapere dalla Procura della Repubblica di Pordenone gli esiti del mio esposto. Sono contento che il cardiologo Cassin abbia vinto la sua battaglia legale.