La tradizione del dono delle uova ha origini lontanissime, documentata tra le usanze degli antichi Persiani che le scambiavano in concomitanza dell’arrivo della primavera. Ovviamente erano uova di gallina e non c’era dentro la sorpresa. Di seguito le uova iniziarono ad essere decorate e create anche con diversi materiali. Questa tradizione ha fatto il giro del mondo ed ha assunto sempre più significati e funzioni diverse con l’attraversamento dei vari periodi storici che hanno segnato la nostra evoluzione e con le influenze dettate dalle religioni. È del secolo scorso l’inserimento nel solco della tradizione, direi marcatamente consumistica, dell’uovo di cioccolato con all’interno una sorpresa. A questo di solito sulle tavole di molte famiglie italiane si accompagna o si alterna la “colomba”, il dolce che simboleggia la pace.
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Ora perché dico tutto ciò? Perché proprio oggi che è Pasqua sono particolarmente preoccupato per un fatto concreto, vale a dire mi chiedo se Trump o Kim Jong-un decideranno di sganciarsi reciprocamente sulla testa le loro rispettive uova con la sorpresa nucleare, che pare abbiano tanta frenesia di regalarsi vicendevolmente. La tensione è alta e presumibilmente molti di noi non si rendono nemmeno conto di cosa potrebbe effettivamente succedere se uno di questi due leader sganciasse il primo uovo.
La sorpresa c’è e sicuramente non è gradevole, si chiama reazione a catena, un effetto che prima ancora che vedersi negli ordigni si rischia di vedere nelle scelte dei vari leader internazionali.
Io spero vivamente che tra le uova con la sorpresa e la colomba, sia Trump che Kim Jong-un abbiano il buon senso di scegliere la seconda, mettendo definitivamente da parte le rispettive fissazioni di liberare il mondo dal male a suon di missili.
Buona Pasqua.