Il M5S vi ha avvertito prima di tutti. La fusione dei giganti Bayer e Monsanto porterebbe ad una elevatissima concentrazione delle quote di mercato delle sementi e dei pesticidi utilizzati in agricoltura.

Insieme ad altri portavoce del M5S, due settimane fa ho interrogato la Commissione Europea, chiedendo “se la fusione tra i due principali concorrenti del settore degli erbicidi sia conforme alle normative comunitarie sulla tutela della concorrenza del mercato interno e quali azioni intenda intraprendere l’Ue per scongiurare la situazione di concorrenza ridotta di mercato dei prodotti fitosanitari e delle sementi che si verrebbe a creare a detrimento dei cittadini europei e degli agricoltori”.

In parallelo, ho co-firmato una lettera rivolta alla commissaria europea per la concorrenza Vestager (quella che ha stanato le tasse ridicole pagate da Apple), alla quale il commissario ha risposto ieri con questa lettera.

Marco Zullo M5S Europa Monsanto Bayer pesticidi

In che modo? Dicendo che l’attenzione è massima, perché il mercato delle sementi e dei prodotti fitosanitari è il punto di partenza della catena di fornitura alimentare e che quindi “mantenere la concorrenza in questi settori è particolarmente importante”. Al momento, però, Bruxelles non ha ancora ricevuto la notifica dell’acquisizione di Monsanto da parte di Bayer, per cui non può cominciare le indagini.

Sottolineando il fatto che la visione agricola del M5S non prevede affatto l’uso di pesticidi o erbicidi potenzialmente dannosi per la nostra salute, cosa che purtroppo oggi accade in maniera massiccia, ora ci attendiamo che l’Europa voglia davvero mettere nel mirino le politiche espansionistiche dei due colossi, che rischiano di mettere in pericolo la salute di noi cittadini.

L’atteggiamento che la Commissione terrà in questa occasione nei confronti di Bayer sarà il preludio di un’altra grande partita che si giocherà in Europa. Bruxelles dove deciderà di trasferire la commissione europea del farmaco, oggi in Gran Bretagna, nel post-Brexit? Noi del M5S speriamo non si consideri fra le mete possibili la Germania, casa della Bayer, appunto.