Ho letto con molta attenzione l’articolo sulla drastica riduzione della produzione di miele pubblicato ieri sul Messaggero del Lunedì; sono lieto che il Messaggero abbia dato così tanto spazio ad una problematica che anch’io sto seguendo in Parlamento europeo.

Fondamentale è migliorare la normativa europea sull’agricoltura; mi sono fatto promotore infatti di un’iniziativa volta a raccogliere tutti i suggerimenti dei cittadini per migliorare il settore apicolo in Europa: i suggerimenti raccolti sono serviti alla formulazione degli emendamenti al testo sulle “Prospettive e Sfide per l’Apicoltura dell’UE”.

Il lavoro delle api è fondamentale per l’equilibrio naturale. Gli interventi dell’uomo spesso le mettono in difficoltà sia nella ricerca del cibo, sia perché l’inquinamento e i pesticidi possono compromettere la loro esistenza. Se a questo aggiungiamo fenomeni naturali come la forte siccità che quest’estate ha colpito l’Italia, possiamo capire che questi animali, importantissimi per il lavoro.

Il settore dell’apicoltura dà reddito a più di 500mila cittadini europei. Ma la sua importanza in termini indiretti è ancora maggiore: l’84% delle specie vegetali complessive e il 76% della produzione alimentare dipendono dall’impollinazione delle api, per un valore economico complessivo stimato in 14,2 miliardi di euro. L’apicoltura è perciò non solo alla base dell’equilibrio ecologico e della conservazione della biodiversità, ma anche del settore primario e, di conseguenza, di tutte le attività produttive.

Le api sono un efficace indicatore della salubrità dell’ambiente: api in salute indicano che anche l’ambiente in cui vivono è in buone condizioni. Viceversa, alti tassi di mortalità o di riduzione del numero complessivo denotano la presenza di sostanze dannose anche per gli altri esseri viventi, tra cui l’uomo.

È importante perciò fornire adeguato sostegno alle azioni di monitoraggio, a livello nazionale e locale, per avere in tempi rapidi ed utili un quadro complessivo sullo stato di salute dell’ambiente in cui le api vivono. Allo stesso tempo, servono veloci e puntuali ricerche da parte di autorità comunitarie e nazionali su tutte le sostanze e i fattori che presentano il rischio compromettere la salute delle api, per prendere adeguati provvedimenti contro di essi.

Da non dimenticare che la diffusione del miele contraffatto rappresenta un grave problema, in particolare per motivi di sicurezza alimentare. Il miele è infatti il terzo prodotto più contraffatto al mondo, e riguarda quasi totalmente le importazioni che arrivano nell’UE, specialmente dalla Cina, dove si fa largo uso di filtrazione attraverso resine sintetiche. Questo prodotto viene poi mescolato con miele europeo da aziende che agiscono in modo fraudolento, che lo commercializzano come “miscela di mieli originari e non originari dell’UE”.

Le api e il loro contributo alla produzione alimentare sono un patrimonio che non possiamo permetterci di disperdere. E’ fondamentale perciò fornire adeguato sostegno, anche finanziario, a tutte quelle azioni che mirano a salvaguardarlo e preservarlo, come lo sviluppo della ricerca nel settore dell’apicoltura, l’istruzione e la formazione degli addetti al settore, la diffusione delle buone pratiche e dei metodi più efficaci e alleggerimenti fiscali.