Doc Pinot grigio, no alle aggregazioni a tutti i costi
Nella ricerca spasmodica di aggregazioni, si tentano unioni anche improbabili, quando non dannose. Temo che una Doc unica del Pinot grigio con Veneto e Trentino Alto Adige possa finire con il penalizzare il Friuli Venezia Giulia. In questi giorni si è fatto un gran parlare della nascita della Doc Venezie per il Pinot grigio, anche con prese di posizioni piuttosto nette da parte dei produttori.
Il territorio del Fvg ha delle grandi eccellenze, ma rispetto al Veneto è evidente come la produzione sia limitata. Oltretutto, i paletti legati ai quintali di uva da produrre per ettaro, potrebbero creare ulteriori problemi ai produttori locali. L’export è una quota importante per le aziende regionali, ma non sono favorevole a una formula di esportazione a tutti i costi, che non tenga in considerazione le peculiarità della produzione locale: quella del Fvg è una produzione di qualità, che è stata capace di imporsi anche sui mercati esteri proprio grazie al livello dei propri vini. Rispetto al Veneto abbiamo mercati di riferimento diversi, anche perché sono i numeri a essere molto diversi.
Secondo me, potrebbe essere Unioncamere regionale a farsi carico delle strategie di promozione della filiera vitivinicola: considerato che sia in Fvg che in Veneto si stanno portando avanti processi di fusione tra enti camerali, proprio il sistema delle Camere di Commercio potrebbero occuparsi del marketing e della promozione dei nostri vini all’estero. Unioncamere regionale può rispondere a queste necessità, laddove la Regione non è stata in grado di proporre una strategia che avesse un minimo di visione o che quantomeno fosse capace di portare a casa effettivi risultati.