Nella ricerca spasmodica di aggregazioni, si tentano unioni anche improbabili, quando non dannose. Temo che una Doc unica del Pinot grigio con Veneto e Trentino Alto Adige possa finire con il penalizzare il Friuli Venezia Giulia. In questi giorni si è fatto un gran parlare della nascita della Doc Venezie per il Pinot grigio, anche con prese di posizioni piuttosto nette da parte dei produttori.

Pinot_Grigio_prior_to_harvest,_vintage_2012
Il territorio del Fvg ha delle grandi eccellenze, ma rispetto al Veneto è evidente come la produzione sia limitata. Oltretutto, i paletti legati ai quintali di uva da produrre per ettaro, potrebbero creare ulteriori problemi ai produttori locali. L’export è una quota importante per le aziende regionali, ma non sono favorevole a una formula di esportazione a tutti i costi, che non tenga in considerazione le peculiarità della produzione locale: quella del Fvg è una produzione di qualità, che è stata capace di imporsi anche sui mercati esteri proprio grazie al livello dei propri vini. Rispetto al Veneto abbiamo mercati di riferimento diversi, anche perché sono i numeri a essere molto diversi.

Secondo me, potrebbe essere Unioncamere regionale a farsi carico delle strategie di promozione della filiera vitivinicola: considerato che sia in Fvg che in Veneto si stanno portando avanti processi di fusione tra enti camerali, proprio il sistema delle Camere di Commercio potrebbero occuparsi del marketing e della promozione dei nostri vini all’estero. Unioncamere regionale può rispondere a queste necessità, laddove la Regione non è stata in grado di proporre una strategia che avesse un minimo di visione o che quantomeno fosse capace di portare a casa effettivi risultati.