Nei giorni scorsi ho avuto il piacere di visitare Drone-Zone, una giovane azienda di Pasiano di Pordenone (FVG) che realizza droni destinati a diversi scopi. Tra questi ritroviamo l’agricoltura di precisione. Di cosa si tratta? Di una tecnica decisamente all’avanguardia per il settore, sulla quale molti Paesi del mondo stanno già investendo in maniera cospicua.
È un modo di fare agricoltura senza dubbio sostenibile, perché offre la possibilità di agire direttamente sul problema, così da limitare al massimo gli sprechi ed evitare di diffondere, dove non serve, le sostanze che vengono nebulizzate. Utilizzare un drone in ambito agricolo permette di visionare in tempo reale le condizioni della coltura, sia per quanto riguarda lo stato di crescita, che per l’individuazione di eventuali patologie della pianta. A seconda delle informazioni riportate dal drone, poi, si è in grado di ottimizzare azioni mirate, senza sprechi e perdite di tempo.
Avendo avuto anche l’opportunità di pilotare direttamente uno di questi droni, ho notato l’incredibile precisione con cui si muovono e riescono ad adattarsi alle diverse situazioni in cui sono chiamati ad agire. Inoltre, se avvertono una situazione potenzialmente pericolosa, ad esempio nel tempo atmosferico, sono in grado di mettere in sicurezza persone, animali o strutture tornando autonomamente alla casa base.
Quando a questi droni si potrà sostituire lo strumento per la nebulizzazione della sostanza con altri attrezzi adatti a un lavoro di precisione, come pinzette o forbici, si arriverà davvero a fare un salto epocale. Ma per arrivare a tali livelli è necessario investire, come già molti altri Paesi del mondo stanno facendo. L’Italia ha tutte le caratteristiche per poter diventare leader europea del settore. Fondamentale sarà, quindi, far capire l’importanza degli investimenti nell’agricoltura di precisione, perché il resto del mondo sta andando avanti e noi non possiamo permetterci di rimanere indietro.