Il caso della recente denuncia del Consorzio del Parmigiano Reggiano, che ha portato al sequestro di falso Parmigiano Reggiano alla Fiera Internazionale Anuga, Colonia -considerata la più importante rassegna al mondo dedicata al food & beverage- è davvero emblematico. Emblematico perché questa giusta e rigorosa denuncia da parte del Consorzio sarà vana nel momento in cui, malauguratamente, dovesse entrare in vigore il #CETA.

 
Di fatto la denominazione (-simil, -stile, -tipo) sarà obbligatoria, ma solo per i produttori entrati nel mercato di un determinato prodotto dopo il 2013. Il CETA non prevede reciprocità, ma il Parmesan è uno dei rari casi in cui fa eccezione (per questione di anno di registrazione) e quindi sì, il Canada potrà esportare il Parmesan in Europa. Dunque il Parmesan made in Canada potrà continuare ad essere venduto come Parmesan e così anche molti altri prodotti.
 
Inoltre anche se 41 IG italiane hanno ottenuto la protezione, i principali prodotti canadesi che imitano formaggi italiani o salumi potranno continuare ad essere presenti sul mercato canadese accanto al prodotto originale italiano. E’ facile immaginare che il consumatore canadese opterà per le marche che conosce da tempo, che risulteranno anche meno care.
 
Tutto questo non è ammissibile. Le nostre aziende sono a rischio. Fermiamo il Ceta.
 

#stopceta