In questi anni, decine migliaia di agricoltori hanno subito ritardi, in certi casi di anni, nei pagamenti dei fondi europei. Hanno visto i propri finanziamenti bloccati o calcolati al ribasso. Mentre molti allevatori si sono visti arrivare a casa multe salatissime per sforamenti al tetto delle quote latte, nonostante la loro produzione fosse ridotta all’osso. E non parliamo delle frodi, con finanziamenti europei elargiti per terreni che non esistono, sfruttando un sistema di controllo dalle maglie troppo larghe. Tutto questo per merito di Agea, l’agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura, che ora, finalmente, viene commissariata a livello politico dal Ministero per le Politiche Agricole, che intende cambiare l’attuale direttore Sernia.

In questi anni, Agea si è dimostrata incapace di risolvere problemi che si trascinano da anni.

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In Friuli Venezia Giulia è eclatante il malfunzionamento del sistema informatico gestito da Agea, che non ha mai tenuto conto del diverso sistema catastale  che province come Trieste e Gorizia hanno rispetto al resto d’Italia. Un mancato aggiornamento che ha ritardato di anni l’erogazione dei fondi europei assegnati agli agricoltori, causando enormi disagi agli agricoltori. Senza contare che quando i nostri agricoltori hanno bisogno di spiegazioni e chiarimenti su pagamenti troppo spesso errati, forniti dall’ente erogatore, tutto viene girato a Roma, dove le questioni si perdono nelle stanze della burocrazia.

La gestione di Agea è stata caratterizzata da scarsa trasparenza nella gestione delle domande di finanziamento e da una palese inefficienza nella comunicazione delle procedure agli agricoltori. Anche i nuovi criteri stabiliti dalla Pac per ottenere finanziamenti sono stati ignorati dall’agenzia, che non ha comunicato agli agricoltori le procedure stabilite.

Da solo, il commissariamento de facto dei vertici di Agea annunciato non è sufficiente per ottenere una svolta vera. Agea era stata già commissariata qualche anno addietro, senza che nulla cambiasse davvero. Ora occorre fare piazza pulita di coloro i quali, con le loro gestioni scellerate, hanno favorito sprechi e disagi a non finire. Agli agricoltori va dato lo strumento efficace a cui hanno diritto.