Sostenibilitá, stagionalitá, km zero, criteri etici nella selezione dei prodotti e niente additivi. Frutta, verdura e latte in arrivo nelle mense scolastiche dei bambini tra i 6 e gli 11 anni dovranno rispettare questi requisiti, anche grazie all’impegno in Europa del Movimento 5 Stelle.

L’obiettivo del programma “Frutta, verdura e latte nelle scuole”, approvato ieri dal comitato speciale per l’agricoltura, il livello tecnico dei rappresentanti dei 28 Stati dell’Ue, é inoltre quello di sostenere, in maniera concreta, una serie di iniziative per incoraggiare un’alimentazione sana ed equilibrata nei bambini tra 6 e gli 11 anni, proprio nella fase in cui formano le loro abitudini alimentari. Tra queste, la visita di fattorie didattiche e la creazione di orti scolastici.

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Da sempre sostengo che il programma debba avere innanzitutto una dimensione educativa, perché le abitudini alimentari dei ragazzi vanno modificate, non solo all’interno degli istituti scolastici, ma una volta usciti da scuola. Per questo, siamo felici che i criteri di etica, stagionalitá e sostenibilitá siano stati adottati in sede di Trilogo: i negoziati tra Parlamento, Commissione e Consiglio Ue. E siamo soddisfatti di aver evitato pericolose macchinazioni sulla dotazione finanziaria. Gli Stati all’interno del Consiglio Ue volevano poter ridurre o addirittura annullare la dotazione finanziaria del programma in qualunque momento. Il M5S si é opposto con forza e il Consiglio ha ceduto.

Ora la nostra posizione verrá ribadita a gennaio in commissione agricoltura e a febbraio in Plenaria a Strasburgo. All’Italia andranno circa 16,7 milioni per i programmi di frutta e verdura, più altri 8 per quelli relativi al latte, per un totale di quasi 25 milioni. Contro i 21,5 milioni complessivi del 2015.