Nessun cibo lavorato nelle mense scolastiche, ma soltanto frutta fresca, proveniente da produzioni locali. Introduzione di un criterio etico nella selezione dei prodotti, evitando di rifornirsi negli allevamenti che non rispettano gli animali. E ancora: impedire che a guadagnarci siano le multinazionali, mettendosi di traverso a chi voleva inserire sulle tavole dei bambini non del latte naturale, ma del latte aromatizzato al cacao, un prodotto non certo realizzato da aziende agricole locali, ma da una grandi corporation dell’industria alimentare.

Questi gli obiettivi raggiunti dal Movimento 5 Stelle con gli emendamenti alla proposta di regolamento della Commissione Europea per promuovere nelle scuole l’uso costante di frutta, verdura, banane e latte, preservando la dimensione educativa del progetto.

frutta e latte nelle scuole

Come ho avuto modo di sottolineare durante un intervento nella commissione agricoltura del Parlamento Europeo, la dimensione educativa deve rappresentare l’asse portante del programma, perché lo scopo di questo progetto sta nel modificare le abitudini alimentari dei ragazzi non solo all’interno degli istituti, ma una volta usciti da scuola.

Considero un ottimo segnale il fatto che gli emendamenti riguardanti le questioni etiche siano stati approvati dalla commissione agricoltura del Parlamento Europeo, perché è doveroso prestare attenzione alle modalità di realizzazione del prodotto, che in alcuni casi possono arrecar danno o compiersi in condizioni non dignitose per uomini e animali.

Un altro emendamento presentato dal M5S e approvato in commissione AGRI vuole che tra i cibi distribuiti attraverso i fondi del programma ci sia solo frutta fresca (favorendo le produzioni locali) e che non siano presenti alimenti lavorati.

Grazie al nostro contributo siamo inoltre riusciti a non far passare un emendamento proposto dal centrodestra europeo (Partito popolare europeo, di cui fanno parte Forza Italia e Ncd) che inseriva tra i cibi permessi a mensa anche dei prodotti a base di latte fermentato aromatizzati al cacao. Non proprio il tipo di alimentazione sana che dovrebbe sostenere il programma, perché oltre a non essere naturale, il latte aromatizzato non è certo una classica produzione locale, a km 0, piuttosto un prodotto tipico delle grandi aziende transnazionali che invadono gli scaffali dei nostri supermercati spingendo fuori dal mercato le nostre Pmi.