Viviamo nell’era digitale, dove la maggior parte di noi può difficilmente immaginare la nostra vita senza accesso a Internet, sia online che su un computer o tramite uno smartphone. Eppure, oggi, un numero rilevante di cittadini europei non ha questa possibilità. Parliamo di chi ha disabilità mediche o anagrafiche, rendono alquanto difficile l’accesso a dati e servizi su Internet.

Per una persona anziana, ad esempio, può risultare problematico effettuare operazioni piuttosto comuni nella vita quotidiana come la registrazione di un figlio a scuola, il pagamento di tasse o assegni, la dichiarazione dei redditi, le pratiche per ricevere il sussidio di disoccupazione.

La scorsa settimana in Plenaria a Strasburgo è stata approvata la proposta di Direttiva prevede che i siti web degli enti pubblici e le loro applicazioni “Mobile” siano accessibili agli oltre 167 milioni di cittadini con disabilità che vivono all’interno dell’Ue.

L’accessibilità è una questione di diritti umani e questa direttiva é un passo avanti nella direzione giusta. Le principali richieste del Forum Europeo delle Persone con Disabilità sono state accolte.

Quando si tratta di siti web di istituzioni pubbliche la questione è abbastanza grave. Con questa direttiva tutti gli Stati membri dell’UE dovrebbero rendere accessibili tutti i siti web delle loro amministrazioni pubbliche.

Marco Zullo M5S disabilità accessibilità siti web enti pubblici

Doveri degli Enti Pubblici

Gli enti pubblici dovranno fornire e aggiornare regolarmente una “dichiarazione dettagliata, completa e trasparente” sulla conformità dei loro siti web e applicazioni con questa direttiva, tra cui una spiegazione in merito a tali parti del contenuto che non sono accessibili, e le ragioni di tale inaccessibilità.

Questa dichiarazione dovrà anche spiegare come richiedere una versione accessibile di contenuti non accessibili su richiesta e fornire un hyper-link a un “meccanismo di feedback” per consentire agli utenti di comunicare eventuali guasti del sito web o un’applicazione per soddisfare i requisiti di questa direttiva.

L’organismo del settore pubblico interessato dovrà dare una “risposta adeguata le valutazioni entro un ragionevole lasso di tempo“, e di fornire quella persona con un link ad una “procedura di esecuzione”, a cui si può ricorrere in caso di non soddisfacente risposta al feedback o on-demand richiesta.

Gli Stati membri dovranno designare un’autorità con il compito di monitoraggio e di far rispettare queste regole.

Criticità

Purtroppo nella direttiva sono presenti alcune esenzioni:

– Siti web delle emittenti pubbliche

– Il Live Streaming dei siti delle Pubbliche Amministrazioni

Anche le tempistiche potevano essere più rapide. I siti web degli enti pubblici cambieranno volto non prima del 2020.

Standard

La Commissione ha chiesto alle “Organizzazione europee di standardizzazione” di sviluppare una norma europea che specifica i requisiti di accessibilità funzionali per prodotti e servizi TIC, compresi i contenuti web. Questi organismi sono tenuti a stabilire una stretta cooperazione con gli standard dei vari settori, come il World Wide Web Consortium (W3C / WAI).

In mancanza di uno standard europeo, la presunzione di conformità ai requisiti di accessibilità al web dovrebbe essere prevista in relazione alla norma internazionale ISO/IEC 40500: 2012 prendendo in considerazione i “Success Criteria” e i “Requisiti di conformità per il livello AA conformità”.

Prossimi passi

A partire da oggi, con l’approvazione in Plenaria, gli Stati membri avranno 21 mesi per recepire la direttiva. Le nuove regole saranno applicabili ai NUOVI siti web 12 mesi dopo il recepimento, a TUTTI i siti web 24 mesi dopo il recepimento e per applicazioni MOBILI 33 mesi dopo il recepimento.