I rifugiati vanno ricollocati in tutti i Paesi dell’Unione e il regolamento di Dublino va rivisto. Lo abbiamo chiesto in una lettera al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, manifestando la nostra indignazione sul modo in cui l’Europa affronta la questione migranti, ieri, di fronte alla Commissione e al Consiglio, insieme a due portavoce alla Camera, Alessandro Di Battista e  Alberto Zolezzi.
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I capi di Stato e di Governo dei 28 Stati membri fingono di affrontare la questione. Fingono, perché il piano allo studio degli “scienziati” che condizionano le vite di 500 milioni di cittadini europei prende in considerazione solo i siriani e gli eritrei arrivati in Italia dopo il 15 aprile. E gli altri? Di quelli stipati sulle coste libiche o tunisine o quelli già arrivati in Italia e Grecia prima di quella data non una parola. Giusto per capirci, mentre centinaia di migliaia di migranti attendono protezione internazionale e sono trattati come pacchi postali da questo o quel Governo, gli Stati Ue intendono trovare soluzione al problema occupandosi di appena 24 mila persone.
di battista zullo
 
L’Ue deve avviare un sistema di trasferimento vincolante e permanente per i richiedenti asilo presso gli Stati membri e deve assolutamente rivedere il regolamento di Dublino, che obbliga il primo Paese d’approdo ad accogliere il rifugiato e obbliga il rifugiato a rimanere in quel Paese, anche se vuole andare altrove. In Italia, questa legge è stata firmata nel 2003 da Berlusconi e Maroni, che non hanno battuto ciglio e oggi sono qui a lamentarsi di decisioni che loro stessi hanno avallato.
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