Recentemente abbiamo inviato una nuova documentazione alla Commissione Europea per riaprire il caso inerente inquinamento da diossina rinvenuto in alcuni controlli su polli e uova allevati sui terreni della campagna maniaghese. Sono contento che vi sia un significativo interessamento da parte del territorio per fare piena luce sulla faccenda. Da parte nostra sta proseguendo a gran velocità l’impegno a far emergere la verità.

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Infatti, già a dicembre avevamo chiesto maggiore trasparenza, a partire dalle autorità locali, affinché rendessero pubbliche le comunicazioni inviate alla Commissione Europea. A tale sollecitazione non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Noi non ci arrendiamo e ancora una volta ribadiamo la necessità di fare chiarezza sull’argomento.

Per di più, il mio collega Piernicola Pedicini ed io, abbiamo portato la questione dei polli alla diossina rinvenuti sul territorio di Maniago e Fanna per ben due volte sul tavolo della Commissione Europea.

L’ultima volta abbiamo ricevuto una risposta, falsamente rassicurante. Questa riferiva di una cattiva manutenzione del cortile in cui erano allevati i polli ruspanti, dove sono state riscontrate prove dello sversamento di rifiuti (oli lubrificanti, ceneri residue e rifiuti incombusti): da qui i valori oltre il limite di inquinamento.

Questa è una risposta che non ci soddisfa per niente, anche a fronte dei risultati, tutt’altro che rassicuranti, delle analisi successivamente fatte dai privati e dai Comitati. Ritengo che ci sia stata un’operazione di minimizzazione del problema da parte della Regione FVG, nonché da parte dell’azienda sanitaria e dell’Arpa. Pertanto, ancora una volta, invito le istituzioni a presentare tutte le carte. Per quanto riguarda l’invio di nuove documentazioni al Parlamento Europeo, mi auguro che stavolta vengano prese realmente in considerazione.