L’uomo è ciò che mangia
ma in ambito alimentare manca la corretta informazione
Domenica a Milano ho avuto modo di esporre le mie idee in merito all’alimentazione, sostenuto dall’esperienza del Dr. Antonino Frustaglia, medico cardiologo direttore emerito dell’istituto geriatrico Redaelli.
È importante variare la propria dieta evitando di appiattirsi all’offerta globalizzata alla quale siamo costantemente esposti, ma cercando invece prodotti genuini e di qualità. Con il concetto di spreco si fa riferimento non solo a tutto ciò che quotidianamente ognuno di noi scarta, ma anche allo spreco economico che si genera nel corso della filiera produttiva, dal campo alla tavola.
Grazie alla esperienza del Dr. Frustaglia abbiamo riflettuto su quanto la corretta alimentazione, anche in ambito ospedaliero, sia la prima cura per ogni paziente. Infatti, la molte malattie croniche sono causate dallo stile di vita e da abitudini alimentari scorrette.
Risulta fondamentale quindi tradurre concretamente nella vita quotidiana il concetto di educazione e formazione all’alimentazione. A questo proposito nasce il progetto “EDUC.A.RE”, avviato dal Dr. Frustaglia, che accompagna ogni singolo paziente verso un percorso alimentare positivo e consapevole, fornendo alcuni orientamenti che vengono declinati su misura secondo le necessità individuali.
Abbiamo inoltre avuto modo di trattare nello specifico il biologico. Anche in questo caso c’è ancora tanto da fare per generare consapevolezza nelle persone e sarebbe bene cominciare veicolando un’informazione più approfondita nelle scuole e verso i cittadini in generale.
Un esempio concreto è il progetto europeo “Frutta e Verdure nelle scuole” che promuove il consumo nelle scuole appunto di frutta e verdura. Un progetto la cui entità economica non incide molto sul bilancio europeo ma che puó essere impattante sul piano culturale. Aspetto fondamentale perché per poter aiutare le piccole realtà agricole é necessario creare una filiera sana e soprattutto consapevole.