parlamentiL’Europarlamento ha due sedi. Una a Bruxelles e una in Francia, a Strasburgo. Ogni mese gli eurodeputati trascorrono la maggior parte del tempo a Bruxelles, dove si svolgono le sedute delle commissioni parlamentari, le riunioni dei gruppi politici e i meeting degli intergruppi. Nonché, in alcuni casi, le riunioni Plenarie. Ma una volta al mese i 751 deputati, insieme a circa 160 membri della Commissione e una parte consistente del personale amministrativo del Parlamento Europeo prendono aerei, treni e auto per raggiungere Strasburgo, dove si svolge la Plenaria del Parlamento Europeo. Una transumanza lunga quasi mille km, che può assumere le proporzioni bibliche delle 5 mila persone, più una serie di Tir che ogni 30 giorni trasportano avanti e indietro documenti cartacei e archivi, come se i progressi informatici degli ultimi vent’anni non fossero mai esistiti.

1958220_10152630365047888_7233177584143162807_n (1)Con i colleghi del Movimento 5 Stelle ci siamo espressi fin dall’inizio contro questo assurdo spreco di denaro pubblico, insensato e dannoso. Speriamo – ma non nutriamo in verità troppa fiducia – che il governo Renzi provi a sfruttare quel che resta del semestre di presidenza italiana per lanciare un segnale contro questa situazione. La doppia sede è prevista dai trattati europei e l’unico organo che può avviare il percorso di modifica dei trattati è il Consiglio Europeo, summit tra i capi di Stato e di Governo dei 28 Paesi dell’Unione. Peccato che il Consiglio Europeo debba deliberare all’unanimità e che la Francia non abbia alcuna intenzione di cancellare una sede del Parlamento Europeo all’interno del proprio territorio, sia per motivi di prestigio, sia naturalmente per le ricadute economiche nella città alsaziana.

E’ stato stimato che la soppressione della sede di Strasburgo produrrebbe risparmi per i cittadini europei di circa 180 milioni l’anno. Anche in termini di impatto ambientale i vantaggi non sarebbero trascurabili. La quantità di Co2 prodotta dalla carovana europea è infatti stimata in circa 19 mila tonnellate l’anno. Assurdo, no?