Grazie agli emendamenti del Movimento 5 Stelle la strategia per la costituzione della Macroregione Adriatico-Ionica, approvata dalla commissione sviluppo regionale del Parlamento Europeo, contiene un messaggio fondamentale: la crescita di un’area come quella della Macroregione dipende innanzitutto dalla capacità di attrazione turistica e dalle attività economiche legate alla specificità dell’ambiente e dell’ecosistema, piuttosto che dallo sviluppo industriale.

Per il M5S turismo e sostenibilità non posso che essere al centro della strategia di un’area che coinvolge le due sponde di Adriatico e Ionico. Per questo, attraverso un altro nostro emendamento approvato in commissione REGI, abbiamo espresso profonda preoccupazione per le numerose concessioni che sono state destinate a diverse multinazionali per la ricerca di idrocarburi in mare, attraverso le trivellazioni. Noi del Movimento abbiamo messo in guardia, con i nostri emendamenti, sul fatto che queste concessioni risultano in aperta e palese contraddizione con gli obiettivi dichiarati dell’Unione Europea in materia di clima ed energie rinnovabili. Senza dimenticare che, in virtù della loro natura di mari semichiusi, l’Adriatico e lo Ionico patiscono notevolmente le conseguenze di danni ambientali, economici e di salute pubblica.

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Cos’é la Macroregione Adriatico Ionica

La Macroregione raccoglie gli otto Paesi bagnati da Mar Adriatico e Ionio. Quattro sono Stati membri dell’Unione: Italia, Grecia, Slovenia e Croazia. Quattro sono esterni all’Ue: Albania, Bosnia Erzegovina, Montenegro e Serbia. In Italia ci sono due province coinvolte (Provincia autonoma di Trento e Provincia autonoma di Bolzano) e 12 Regioni: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Lombardia. L’obiettivo dichiarato dell’Unione é quello di facilitare il finanziamento di progetti transfrontalieri nell’area Adriatico-Ionica in quattro settori essenziali: Economia Blu (coordinata dal Veneto); Interconnessioni e Infrastrutture (coordinata dal Friuli Venezia Giulia); Qualità ambientale, ecosistemi e cambiamenti climatici (coordinata dall’Emilia Romagna); Attrattività turistica (coordinata dalla Puglia).

Proclami e Fatti

Secondo la strategia, che verrà approvata in Plenaria a fine ottobre, “la Macroregione intende promuovere lo sviluppo economico sostenibile, la creazione di posti di lavoro e le opportunità economiche nell’economia legata al mare e nell’economia verde, nel campo del turismo sostenibile e nel campo dei trasporti“. Il problema é che la strategia approvata dalla maggioranza della commissione REGI, con Pd e Forza Italia in testa, strizza l’occhio alle multinazionali del petrolio e alle loro trivelle, ma anche al proliferare dei rigassificatori. Un’incoerenza troppo smaccata per farla passare in cavalleria. Ecco perché il Movimento 5 Stelle non ha votato a favore della strategia per la Macroregione Adriatico-Ionica.

Rigassificatori

Il testo approvato in commissione REGI, con il voto favorevole di Pd e Forza Italia, sottolinea anche “l’importanza di investire in terminali di gas naturale liquefatto”, i famigerati rigassificatori. Impianti che producono vantaggi solo per i loro proprietari, ma non per la collettività, perché non sono sostenibili dal punto di vista ambientale, né capaci di creare un numero importante di posti di lavoro. Numerosi studi in questi anni hanno messo in guardia dai rischi dei rigassificatori. Rischi che vanno dalla perdita di produttività del mare – e dunque dalla perdita delle attività legate alla pesca – alla perdita di organismi marini come plancton, larve e uova, essenziali per l’equilibrio dell’ecosistema. Terminal già attivi come quello di Rovigo hanno anche dimostrato che la sostanza organica disciolta nell’acqua usata per riscaldare il gas si trasforma in sostanze tossiche, persistenti e mutagene.

Trivellare a tutto spiano Adriatico e Ionico e concedere senza costrutto la realizzazione di rigassificatori significa minare l’ambiente, e con esso la qualità del nostro ecosistema, della nostra salute, delle nostre destinazioni turistiche. Sono le uniche vere ricchezze che abbiamo e il Movimento non permetterà che una classe politica inetta ce le porti via per favorire l’interesse di pochi.