Usciamo da una settimana davvero carica di emozioni e risultati. Il nostro Governo del Cambiamento è riuscito a portare a casa la vera #ManovraDelPopolo.
Ma, concretamente, di cosa stiamo parlando?
Ora ve lo spiego. L’accordo raggiunto dal Consiglio dei Ministri nella serata di giovedì 27 settembre riguarda una nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (DEF) della legge finanziaria. Quest’ultima è di fatto la legge che stabilisce in che modo lo Stato possa spendere i soldi pubblici per i tre anni successivi, nonché il tetto di indebitamento dello Stato stesso.
La spesa da coprire attraverso i prestiti, quindi il deficit, è stato fissata al 2,4%. Con questi soldi ci sarà la possibilità di finanziare tutte le misure previste dall’accordo del Governo del Cambiamento.

  • Reddito di cittadinanza e pensioni di cittadinanza: per queste due misure saranno stanziati 10 miliardi per il 2019 e 11 miliardi per il 2020 e il 2021. Reddito di cittadinanza e pensioni minime sono stati fissati a 780 €, in modo tale che più nessuno si trovi al di sotto della soglia di povertà assoluta. Per ottenere il reddito di cittadinanza bisognerà partecipare a programmi di riqualificazione presso i centri per l’impiego, che a loro volta saranno riformati e potenziati grazie ai due miliardi destinati a tale scopo.
  • Flat Tax per partite IVA e imprese: verrà esteso il regime forfettario al 15% di aliquota fino ai 65 mila euro di fatturato, con uno scaglione al 20% fino ai 100 mila euro. La platea dei destinatari del nuovo regime forfettario salirà così a 1,5 milioni.
  • Superamento della legge Fornero: che tradotto significa “pensione anticipata” con il meccanismo della quota 100: si potrà andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi versati.
  • IRES verde: sono degli incentivi fiscali di cui potranno beneficiare tutte le imprese che si dedicano a sviluppare strategie di riduzione dell’inquinamento e delle tecniche dannose per l’ambiente.
  • Risarcimento dei truffati dalle banche: 1,5 miliardi saranno stanziati per coprire questa misura e quindi rendere giustizia a tutti quei risparmiatori che hanno perso dei soldi con il fallimento della propria banca o subìto delle truffe da parte degli istituti bancari.

Ci sarà chi avanzerà dubbi sulla fattibilità di queste proposte e le coperture economiche. Non vi fate ingannare, non si risolvono i problemi con la bacchetta magica ma con la caparbietà e una visione concreta e coraggiosa. L’approvazione della nota di aggiornamento al DEF è il primo passo dell’iter che vedrà queste nostre proposte diventare realtà. È un passo importante perché definisce che prima ci sono i cittadini e i loro bisogni. È finito il tempo di usare gli algoritmi economici come alibi. Abbiamo intrapreso il cammino del cambiamento. Non sarà facile, ma la direzione è tracciata!