Apprendo oggi dagli organi di stampa che la Guardia di Finanza su indicazioni della Procura della Repubblica di Udine sta procedendo a sequestrare fascicoli e potenziali prove dalla sede di Mediocredito FVG. Alcuni mesi fa, dopo una serie di lunghe e approfondite indagini, ho capito che gli elementi per denunciare azioni di rilevanza penale nei confronti degli amministratori di Mediocredito FVG e dei politici che li hanno scelti e sostenuti, c’erano tutti. Allora ho preso (figurativamente) carta e penna e pochi mesi fa ho scritto un esposto alla Procura della Repubblica di Udine, evidenziando una serie di fatti che non sono il frutto della mia fantasia, ma che sono stati riportati diligentemente dalla Banca d’Italia in una relazione a seguito di una sua ispezione e confermati dalla Polizia tributaria in un documento analogo.

A suo tempo i miei colleghi regionali avevano denunciato la cosa e successivamente anche i parlamentari Sorial Girgis Giorgio ,  Barbara Lezzi e Nicola Morraavevano presentato un’interrogazione alla Camera e al Senato, ovviamente tutti senza ottenere una risposta. Io ho cercato di andare avanti a oltranza, di chiudere il cerchio perché non è possibile che in questo Paese certe banche la facciano franca sempre, e se c’è una gestione fallimentare a pagare siano sempre i cittadini con le loro tasse o con i loro risparmi. Gli amministratori non pagano, la politica che li sceglie meno che meno. Così colgo l’occasione di rispondere alla Presidente Serracchiani la quale viene a fare le pulci all’interno del #M5S. Signora, visto che il tempo è poco, le consiglio di utilizzarlo al meglio analizzando chi Lei e il suo partito nel corso degli anni avete scelto per amministrare in Regione i soldi dei cittadini. Come mai avete avvallato una serie di bilanci che evidentemente non paiono proprio limpidi agli occhi della Procura, visto che l’ipotesi che leggo è quella di “CONCORSO ESTERNO DI BANCAROTTA FRAUDOLENTA”? Se c’è un motivo per cui sono sempre più orgoglioso di far parte del MoVimento 5 Stelle è proprio questo: siamo qui per fare chiarezza, cambiare l’Italia in meglio, assicurare alla giustizia chi ha ridotto il nostro Paese in queste condizioni e fino ad ora è restato impunito.