Siamo tutti consapevoli che la fiducia da parte dei consumatori è uno dei requisiti fondamentali per il buon funzionamento del mercato. Un cittadino che si sente rassicurato sul fatto che anche in una realtà meno “tangibile” ha comunque un alto livello di tutela e protezione, è un cittadino invogliato a utilizzare gli strumenti che gli mettiamo a disposizione.

Ma per fare questo non basta predisporre meccanismi e garanzie. Non bastano le semplici norme. Bisogna che ci sia anche la consapevolezza. Perché la fiducia è prima di tutto “percezione”, e senza questa percezione nessuna norma riesce ad essere davvero efficace.

Nell’individuare i punti su cui intervenire, i criteri secondo cui normare, dobbiamo avere chiaro che abbiamo il compito non solo di proteggere i consumatori, ma anche di “farli sentire protetti”.

Molti emendamenti presentati vanno in questo senso. E non dobbiamo disperdere questa sensibilità.

Mi pare che nei compromessi attuali questo concetto della fiducia compaia, ma in modo forse un po’ troppo frammentato, come complemento di altre considerazioni.

La Fiducia deve avere un ruolo centrale, non defilato, e perciò non dovremmo né sottovalutarla né darla per scontata.