Renzi e il Pd ci hanno svenduto per 80 euro euro trasformandoci nel più grande porto d’Europa.
Infatti, man mano che i giorni passano, emergono i particolari inquietanti di un progetto e di  una gestione degli sbarchi dei migranti sulle coste italiane che ha dei chiari responsabili.
Pochi giorni fa, infatti, quasi per caso, veniamo a sapere dalla Bonino che una parte della zappa che ci arriva sui piedi, ce l’ha tirata Renzi, con i suoi accordi segreti che col suo governo ha battezzato l’operazione Triton, operazione che non solo autorizza le navi di 15 Stati europei a pattugliare il Mar Mediterraneo e a far sbarcare i migranti solo nei nostri porti, ma pare, ben più gravemente, abbia determinato a tavolino di convogliarli verso l’Italia. A Renzi e ai suoi ministri ed ex ministri sia gli italiani che gli immigrati stessi devono chiedere il conto. Salato come il Mar Mediterraneo.
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L’Italia non ce la fa più e finalmente questo dato di fatto oggi è stato riconosciuto qui a Bruxelles, nel corso dell’audizione sul dramma dell’immigrazione.
L’asilo è un diritto fondamentale e per noi indiscutibile: è concesso a coloro che fuggono dal proprio paese per evitare persecuzioni o gravi pericoli e che quindi necessitano di protezione internazionale.
La crisi migratoria che stiamo vivendo però, posto che si tratti di una crisi e non di un cambiamento strutturale, non ci coinvolge ma ci travolge, o rischia di travolgerci. Assodato il fatto che la stragrande maggioranza dei migranti che arrivano in Europa è di natura economica, e solo una piccola parte (all’incirca il 5%) viene in Italia per motivi unicamente politici, mi chiedo come mai l’Operazione Triton preveda sbarchi solo in porti sicuri che sono tutti esclusivamente italiani, mentre gli altri porti europei evidentemente no!

Molte ONG sicuramente fanno un grande lavoro, ma non tutte sono sotto controllo, se no non si sentirebbe la necessità di istituire “un codice di condotta” come proposto dallo stesso Fabrice Leggeri, direttore di Frontex. E’ successo qualche cosa? Evidentemente sì, visto che le autorità giudiziarie italiane stanno indagando da mesi su azioni che parrebbero fuori controllo e legate alla malavita organizzata. A Frontex chiediamo se ci siano state situazioni poco chiare e se sia vero che gli interventi avvengono sempre più verso le coste libiche.

E inoltre, ci sono contatti fra le ONG che operano nel Mar Mediterraneo e gli scafisti? Chi le finanzia? Ricevono fondi pubblici? A quanto ammontano? Con quale rappresentante del governo italiano Frontex ha negoziato il piano operativo dell’operazione Triton? Chi ha proposto di fare una eccezione sulla regola del mare che obbliga a portare una nave alla deriva nel “porto più vicino”? Quali sono le modalità di recesso di Triton? Perché l’Unione europea non ha mai riempito il vuoto nelle operazioni di ricerca e salvataggio lasciato dalla fine dell’operazione Mare Nostrum e colmato oggi dalle ONG? Cosa fa la guardia costiera europea che non ha risolto il problema degli sbarchi illegali che mettono in pericolo vite umane e arricchiscono bande criminali?

Il problema politico è enorme ma i leader “europeisti” degli altri paesi, dove sono finiti? Dov’è l’Unione? Macron e la sua Francia, i paesi nordici, la Germania, la crème della crème dell’europeismo nel frattempo ha chiuso i propri porti.