E’ inammissibile che la Commissione UE preveda tagli ai fondi di coesione e all’agricoltura nel momento in cui  mancheranno 10-11 miliardi ogni anno al bilancio Ue. Se è vero che, come affermato dal commissario Ue al bilancio Guenther Oettinger  “non possiamo far finta che niente sia cambiato con la Brexit” al contempo non è possibile prevedere tagli e riduzioni ai fondi per la coesione alle regioni e all’agricoltura.

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Questa situazione ci pone di fronte alla necessità di pensare a come tagliare sprechi e inefficienze, non ad effettuare tagli indiscriminati a destra e a manca; l’obiettivo non deve essere togliere fondi all’agricoltura, piuttosto capire come gestire meglio questi fondi. E’ ora di dire basta a questo accanimento sull’agricoltura: prima con i trattati internazionali – come il #CETA – con cui si sacrifica il comparto agricolo a favore di altri settori penalizzando i nostri agricoltori, adesso con queste proposte. Vogliamo davvero continuare a indebolire il nostro settore primario, finendo per dipendere pericolosamente, nella nostra sussistenza alimentare, dalle importazioni da Paesi terzi?

Questa dichiarazione arriva giusto una settimana prima della presentazione, da parte della Commissione europea, dei risultati della consultazione sulla riforma della PAC. Casuale? Non credo: è ovvio che la Commissione ha già stabilito la direzione verso cui sta tendendo e adesso comincia ad insistere per farci “abituare” a questa situazione. Tutto ciò è inammissibile.

E’ chiaro che Oettinger – fedelissimo e nominato dalla Merkel –  porta avanti le istanze del governo tedesco e risponde alle logiche del suo partito di appartenenza: i soliti tedeschi che, anche questa volta, fanno i loro interessi  a discapito del settore agricoltura in cui il sud Europa è forte. Gli stessi Paesi che hanno insistito con l’austerità, ora in questo modo puniscono i Paesi che erano contrari ad una politica accentratrice dell’ Europa che ha posto le basi della Brexit.