In questi giorni sono in corso in regione FVG gli incontri per definire le norme che dovranno regolamentare la coesistenza tra le colture OGM e quelle tradizionali e biologiche:

[quote]La direzione centrale Attività produttive e Risorse agricole ha infatti promosso una consultazione con tutti i portatori di interesse (associazioni degli agricoltori e dei consumatori, associazioni ambientaliste, esperti delle Università e degli Ordini dei dottori agronomi e dei dottori forestali, ARPA) per individuare, attraverso un approfondito confronto, le misure per evitare la presenza involontaria di OGM nelle colture convenzionali e biologiche.
[…]
Assieme alla lettera di convocazione alle audizioni, è stato anche inviato un dettagliato documento “finalizzato – spiega il vicepresidente della Regione e assessore alle Risorse agricole Sergio Bolzonello – a illustrare i temi sulla base dei quali andrà perfezionato il Regolamento regionale sulle misure di coesistenza con gli OGM, che dovrà essere molto rigido” (link)[/quote]

In rete circola il “dettagliato documento”: [icon name=”icon-adobe-pdf”] MISURE PER EVITARE LA PRESENZA INVOLONTARIA DI OGM

Che dire, se queste sono le linee guida, altro che regolamento rigido, solo burocrazia che non servirà a impedire la contaminazione! Ci stanno prendendo in giro?

Senza entrare nei tecnicismi, basta sapere che
1) ad oggi nessun può affermare con certezza che gli OGM siano innocui;
2) la contaminazione da OGM è irreversibile.

Non è sufficiente per impedirne la coltivazione?

La normativa europea, anche se le definisce, non agevola la creazione di aree libere da OGM. Mettersi di traverso può comportare (anzi è quasi una certezza) ingenti spese economiche. Spetta quindi prima di tutto alle Istituzioni dalle spalle larghe (Stato e Regioni) opporsi con gli strumenti normativi che hanno a disposizione.

Il tempo stringe, se non si interverrà rapidamente, la prossima semina sarà OGM. Serve la mobilitazione popolare davanti i cancelli della regione!