Lo avevamo capito da tempo. Ma ieri nella Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo ne abbiamo avuto la conferma: il Movimento 5 Stelle è isolato nella battaglia per difendere l’eccellenza italiana dei produttori di olio di oliva.

L’aula ha votato contro il nostro emendamento di rigetto alla proposta della Commissione Europea (avallata da Federica Mogherini) di incrementare del 60% la quantità di olio tunisino pronta ad entrare sul mercato comunitario a dazio zero.

La quota aumenterà da 56.700 a 91.700 tonnellate e rischia di stritolare i piccoli produttori italiani, che dovranno fare i conti con la concorrenza a basso costo dell’olio tunisino.

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A poco sono valsi i nostri appelli nelle ultime settimane, tanto che ieri in aula la relatrice, la Socialista spagnola Clara Aguilera Garcìa, ha rimarcato l’appoggio di tutti i gruppi di maggioranza al provvedimento.

L’aula ha preferito adottare misure di ripiego confermando l’incremento del contingente d’olio tunisino di 35 mila tonnellate nel 2016 e chiedendo alla Commissione Europea una valutazione sull’impatto dell’aumento di olio tunisino in Ue per comprendere quali siano gli effetti sul mercato interno in vista dell’incremento anche per il 2017.

Al Movimento 5 Stelle non é sfuggito che la valutazione non sarà in alcun modo vincolante e che, ad ogni modo, doveva essere già stata fatta prima di procedere con il provvedimento. Non dopo.

A questo punto, mi auguro che venga effettuata nella maniera più rapida possibile, in modo da dissuadere l’Europa a replicare l’incremento anche nel 2017. Il M5S continuerà a vigilare in Commissione Commercio Internazionale e a difendere i consumatori italiani e il nostro Made In nel voto finale in Plenaria a marzo.