E’ possibile che la stessa istituzione che sostiene di preoccuparsi attivamente per il benessere animale e che mette nero su bianco la tutela degli esseri senzienti sui Trattati ospiti un’esposizione sui benefici che il settore delle pellicce e dei visioni garantisce all’Europa?

Purtroppo é possibile. Se l’istituzione si chiama Parlamento Europeo.

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Oggi, trovandomi a passare nel punto più trafficato del Parlamento Europeo di Bruxelles, dove ogni giorno transitano migliaia di persone, mi sono imbattuto in uno scempio che mai avrei creduto di vedere all’interno di un’istituzione in cui il tema del benessere animale é all’ordine del giorno e viene portato avanti in diverse relazioni, come il divieto di commercializzare prodotti di foca all’interno dell’Ue, o nell’Intergruppo per il Benessere Animale di cui faccio parte.

Un’enorme padiglione allestito da FurEurope, che raccoglie le associazioni di pellicceria e allevatori di visone del Continente, campeggia accanto agli studi televisivi dell’europarlamento. Nell’esposizione ospitata dall’eurodeputato finlandese dell’Alde Nils Torvalds ci sono pellicce di animali morti in bella vista, brochure che magnificano l’industria della pellicceria e persino un cartone animato che spiega come un abbandono di visoni e pellicce conduca il mondo all’età della pietra.

pellicce parlamento europeo

Un’oscenità che non può lasciarci indifferenti. Come rappresentante del Movimento 5 Stelle in Europa ho subito scritto al presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, perché l’istituzione che lui rappresenta sostiene, con l’articolo 13 del Trattato Ue, che gli animali sono esseri senzienti e come tali vanno rispettati, che il loro benessere debba essere tenuto nella dovuta considerazione e che le crudeltà ai loro danni vadano perseguite. Come può la stessa istituzione permettere che al suo interno venga ospitata un’esposizione in cui gli animali vengono esposti morti, sotto forma di pellicce e visoni?

Secondo i dati forniti da FurEurope, l’industria italiana della pellicceria e degli allevatori di visoni é la più grande in Europa con quasi 360 milioni di export. In Europa, migliaia di visoni, foche, cincillà, cani procioni, volpi argentate e volpi artiche vengono sacrificati ogni anno nel nome di un commercio senz’anima. Nelle commissioni del parlamento europeo, molti eurodeputati stanno lottando per porre fine a questa barbarie, ma quello che é successo oggi danneggia il nostro lavoro e Schulz dovrebbe correre subito ai ripari.