Anche nel nostro nord est l’agricoltura ha subito trasformazioni pesanti che, però, non hanno migliorato la qualità dell’ambiente rurale né rafforzato i nostri agricoltori. La politica della monocoltura ha pesantemente ridisegnato le nostre campagne: ha ridotto il numero degli agricoltori e ha ridotto la loro capacità di reddito.

Serve subito un’agricoltura che valorizzi e faccia crescere le straordinarie ricchezze e peculiarità del nostro territorio: un’agricoltura sostenibile che coniughi la qualità delle produzioni, la competenza dei produttori, il rispetto per l’ambiente e degli ottimi prodotti agroalimentari!

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Dietro l’angolo però c’è sempre l’ombra degli OGM, gli Organismi Geneticamente Modificati, che spinti dai colossi dell’agroalimentare stanno cercando di entrare anche nelle nostre normative agricole. Non possiamo permetterlo per diversi motivi, soprattutto perché l’utilizzo degli OGM comporta una gravissima perdita di biodiversità nell’ambiente.

La diversità biologica è sinonimo di ricchezza, di varietà, della coesistenza di varie forme di vita, tutte necessarie. La biodiversità è fondamentale, è il pilastro della salute del nostro pianeta. La diffusione, anche limitata, delle coltivazioni OGM in campo aperto comporterebbe la contaminazione delle altre colture, biologiche, biodinamiche e convenzionali, cambiando per sempre la nostra agricoltura che basa buona parte della propria economia sull’identità, sulla qualità e sulla varietà delle produzioni locali. La coesistenza non è possibile.

Per un’agricoltura in armonia con l’ambiente diciamo no agli OGM!