Il CETA minaccia l’agricoltura italiana e il Made in Italy: oltre 4 mila cittadini, tra agricoltori, consumatori, attivisti e sindacalisti, si sono radunati ieri a Roma per chiedere al Senato di dire NO al CETA, l’assurdo trattato di libero scambio tra l’Europa e il Canada.
 
Con l’eliminazione di quasi tutti i dazi doganali sui prodotti agricoli, il CETA mette in serio pericolo l’agricoltura italiana, basata su piccole e medie aziende, mettendola in concorrenza diretta con i colossi agroindustriali canadesi, diversi sia per grandezza (basti pensare che la superficie media delle aziende agricole UE é pari a 16,1 ettari, mentre in Canada é di 314,8 ettari), sia per tipologia di produzione.
 
Le piccole e medie imprese italiane verranno schiacciate dalla concorrenza delle grandi multinazionali canadesi e dalle multinazionali americane con sede in Canada, lasciando a casa milioni di agricoltori italiani ed europei.
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Ma non é tutto! Questo trattato suicida per l’Italia e per l’Europa rischia di dare il via libera all’invasione degli OGM e della carne agli ormoni nell’UE, inserendo così un cavallo di Troia nelle norme UE relative alla sicurezza alimentare e fitosanitarie dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, già usate in precedenza dal Canada per attaccare in sede internazionale proprio le norme UE contro gli OGM e la carne agli ormoni.
 
Non possiamo accettarlo. L’eccellenza agroalimentare e la sua sicurezza sono la nostra bandiera. Per l’importanza del peso commerciale del Made in Italy, per l’agricoltura e per la sicurezza alimentare, l’Italia deve assolutamente dire #StopCETA.