Faccio un breve commento a seguito di questa sentenza della Corte di Giustizia Europea. In prima battuta ritengo che dal punto di vista pratico sia irrilevante. E’ irrilevante perché si riferisce a una situazione precedente al 2015, quando la nuova direttiva europea ha dato la possibilità agli Stati membri, tra cui l’Italia, di decidere di non coltivare gli OGM sul proprio territorio.

D’altro canto però questa decisione a mio avviso rappresenta un pericolo. Fondamentale è infatti ragionare sull’aspetto politico perché nei fatti la Corte di giustizia europea del principio di precauzione se ne lava le mani, mettendo davanti a tutto il mero interesse economico. Secondo me questa è una sentenza pericolosa in quanto dimostra come l’Europa stia andando in una direzione diversa da quella che ci viene raccontata. Mi domando infatti, dal momento in cui l’interesse economico prevale sul principio di precauzione e sulla tutela dei consumatori, e visto che ci raccontano un sacco menzogne, come possiamo stare tranquilli? Non dimentichiamo che, al di là degli aspetti sanitari e ambientali, l’OGM è un grave attacco alla biodiversità e alla peculiarità dei prodotti del territorio, perché significa omologazione.  L’essere contrari all’OGM significa tutelare quel valore aggiunto che i territori possono dare per far sì che l’Italia e l’Europa siano forti, in questo contesto globalizzato, nell’ambito dell’agroalimentare. Quello che serve è dunque una forte presa di posizione politica, che si unisca alla nostra, per disegnare un’Europa diversa che metta finalmente al centro il principio di precauzione e la tutela dei cittadini.