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Expo

Una manifestazione come quella dell’Expo 2015 dal titolo “Nutrire il Pianeta”, dedicata interamente al cibo, avrebbe dovuto essere imperniata sulle nuove frontiere dell´alimentazione, in continuità con un utilizzo sostenibile delle risorse ambientali, animali ed economiche. All´interno di quest’edizione di Expo tutto avrebbe dovuto parlare di biodiversità e sostenibilità.

All´interno di Expo tutto dovrebbe parlare di biodiversità e sostenibilità. Invece alla biodiversità é dedicato uno spazio ben delimitato, dove si trovano un supermercato, una pizzeria e poco altro. Nella zona dedicata al Bio non ci si finisce nemmeno per sbaglio. L´area si trova di fronte all´ingresso Est, da dove entra appena l´1,2% dei visitatori. I padiglioni più visitati, così come l´ingresso Ovest, distano oltre due chilometri.

Nella zona di grande passaggio, i visitatori non trovano padiglioni dedicati alle nuove tecniche nel campo del biologico o dell´agricoltura biodinamica. Come nei centri cittadini delle nostre città trovano, manco a dirlo, i grandi marchi, McDonald´s e Coca Cola, che a suon di fatturato hanno convinto gli organizzatori a diventare addirittura sponsor dell´esposizione universale.

E in quello che, a tratti, appare come un immenso parco giochi, un paese dei balocchi un po´ pacchiano, gli unici a non trovare spazio sono i piccoli produttori, le piccole e medie imprese che fanno della ricerca della qualità e della sostenibilità la loro ragione di essere.

A loro, nessuno ha chiesto quali siano le nuove sfide dell’alimentazione.

L’ipocrisia del Parlamento Europeo

Il Parlamento Europeo riunito in Plenaria a Strasburgo ha bocciato il paragrafo 34 della risoluzione su Expo presentata da Paolo De Castro (Pd).Il paragrafo era frutto di un nostro emendamento in commissione agricoltura, dove si invitava la Commissione ad orientare le politiche alimentari dell’Unione verso forme di maggiore sostenibilità lungo tutta la filiera, favorendo le produzioni biologiche e biodinamiche e la distribuzione “a chilometro zero”.

Ma il Parlamento Europeo ha incredibilmente bocciato una richiesta inequivocabilmente dovuta. Viene da pensare che la maggioranza dell’aula sia più orientata alle logiche di mercato che alle logiche dei consumatori.

Inoltre, il Movimento 5 Stelle chiedeva nell’emendamento 33 sottoscritto da me, Eleonora Evi, Marco Valli e Rosa D’Amato, che il Parlamento Europeo scrivesse a chiare lettere nella risoluzione di “deplorare il fatto che Expo 2015 sia sponsorizzato da multinazionali come McDonald’s e Coca Cola, i cui prodotti sono ad alto contenuto di grassi, zucchero e sale e poveri di micronutrienti, in contrasto con la necessità di promuovere un comportamento alimentare più sano e sostenibile”.

Dispiace constatare che solo pochi eurodeputati italiani condividano questa affermazione e che siano favorevoli alla sponsorizzazione di Expo 2015 da parte delle due multinazionali.

In questo documento trovate il comportamento in aula di tutti gli eurodeputati, compresi quelli italiani. Il voto sull’emendamento 33 si trova a pagina 69.

A favore di McDonald’s e Coca Cola sponsor di Expo si schiera niente meno che Matteo Salvini, che evidentemente l’italianità e le produzioni locali ama difenderle soltanto a parole, la sua Lega Nord, 23 eurodeputati del Pd sui 26 presenti, e 8 europarlamentari di Forza Italia su 13 presenti a Strasburgo.

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