La proposta di notifica delle norme nazionali che rientrano nella cosiddetta Bolkestein è nata male, anzi malissimo. Criticità e aspetti non chiari la rendono ancora più preoccupante e i nostri emendamenti sono molto puntuali proprio per scongiurarne gli effetti.

I punti chiave che abbiamo proposto sono in sintesi questi: la Commissione non deve decidere nulla (come vorrebbe) in merito alle norme di ciascuno Stato membro, eventualmente può dare un parere non vincolante. E’ la Corte di giustizia europea che deve valutare il merito. La sovranità di ogni Stato membro va rispettata a prescindere.

Per sburocratizzare le procedure di approvazione delle leggi noi chiediamo di porre un tetto massimo non superiore ai tre mesi (anzichè sei come proposto). Inoltre chiediamo la deroga dall’obbligo di notifica in alcuni casi specifici, come l’urgenza o nel caso di modifiche non sostanziali di una norma.

Infine è la Commissione che deve farsi carico dell’onere della prova nel caso di eventuali problematiche giuridiche di una legge nazionale. A maggior ragione questo deve valere a tutela delle amministrazioni locali. Immaginatevi un piccolo comune come potrebbe essere messo in difficoltà dall’essere caricato di quest’onere.

A piccoli passi andiamo avanti, cercando di spianare una strada, che come potete leggere anche voi, è impervia e piena di insidie ma è comunque la strada maestra: la strada dei diritti dei cittadini.
Qui il mio intervento completo in aula.