Promuovere il turismo sostenibile significa avere a cuore lo sviluppo economico del proprio territorio, preservare la qualità delle sue destinazioni, tutelare e promuovere ecosistemi e culture uniche.

A Bruxelles faccio parte dell’Intergruppo sul Turismo, composto da europarlamentari di diversi gruppi politici, che intendono portare le tematiche del turismo sostenibile all’attenzione delle istituzioni europee.

Le riunioni dell’Integruppo sono appena cominciate e mi rendo conto che c’è ancora tanto da lavorare. Le città della nostra terra, piccole o grandi che siano, spesso portano con loro un immenso patrimonio culturale, ed è proprio questo patrimonio che l’Europa deve valorizzare. Parlo delle arti popolari, dell’artigianato, dei mestieri e delle conoscenze che rischiamo di perdere, ma che sono essenziali per la conservazione dell’identità dei nostri territori e per l’attrattività delle zone rurali per i turisti.

Valorizzare il proprio territorio può voler dire, ad esempio, promuovere percorsi ciclabili creati sul sedime delle reti ferroviarie dismesse, quali itinerari turistici che intersechino quelli storici e culturali.

turismo sostenibile

Ma turismo significa attenzione al cliente, italiano e straniero. Per questo i nostri centri di informazione devono essere strutture multilingue, in grado di attirare turisti esteri e non di respingerli. Le amministrazioni locali dovrebbero formare lavoratori qualificati, in grado di dare al turista una visione complessiva del territorio: storica, ambientale, etica, artistica.

Gli infopoint sono il biglietto da visita del nostro territorio e vanno potenziati. Al loro interno dobbiamo poter comprare i biglietti per musei e spettacoli, così da incentivare la partecipazione, facilitandola.

Per le strutture europee dobbiamo avere standard di qualità comuni. In modo che un albergo tre stelle a Malta risponda agli stessi requisiti di qualità di un albergo tre stelle in Germania. E se decido di andare in vacanza all’estero so cosa prenoto.

Standard comuni vanno promossi anche sulle piattaforme di prenotazione online, il mezzo oggi più diffuso per prenotare le proprie vacanze. Queste piattaforme vanno declinate anche a livello regionale. Avere a disposizione un sito dove poter prenotare notti in albergo, spettacoli e gite sul territorio sarebbe uno strumento utilissimo per i potenziali turisti e un volano economico per il territorio.

Un aspetto chiave della competitività delle destinazioni turistiche è legato al prezzo dei servizi turistici. Il livello di tassazione dei servizi turistici (in particolare i livelli di IVA e la tassa di soggiorno) svolge un ruolo chiave per la competitività dei nostri territori come destinazioni turistiche.

L’offerta turistica deve avere un occhio di riguardo per tutte le fasce di età e di reddito. Per questo voglio spingere per l’implementazione di un programma europeo del turismo per la terza età fuori stagione e per le vacanze in pullman per i turisti a più basso reddito.

Ma l’Europa deve tener conto anche dei turisti con mobilità ridotta. L’informazione sull’accessibilità delle destinazioni turistiche deve essere più ampia e approfondita. Dobbiamo andare verso un sistema europeo di segnaletica per garantire servizi di accesso di base per i turisti a mobilità ridotta, che comprenda alloggi, ristoranti, luoghi di svago e naturali, auditorium, monumenti e musei.

Infine, quando si parla di turismo non possiamo dimenticare la politica europea dei visti. Una politica che, senza compromettere le considerazioni sulla sicurezza, deve andare verso una semplificazione delle procedure di domanda di visto per i turisti che la richiedono. I criteri di visto devono essere gli stessi in tutta l’area Schengen.