Ecco tutti i fallimenti e le occasioni perse da Renzi nel semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea. Il mio intervento in Plenaria a Strasburgo è a nome di tutti i portavoce europei del Movimento 5 Stelle.

Presidente Renzi, sei mesi fa in quest’aula lei disse: se l’Europa si facesse un selfie avrebbe il volto della noia, il volto della stanchezza, il volto della rassegnazione.

 A noi questa sembra l’esatta descrizione del suo semestre di presidenza italiana.

Oggi in quest´aula mi sembra di vedere un prestigiatore che tira fuori il coniglio dal cilindro.

Qui si spera di stupire tutti estraendo dalla giacca la promessa di un accordo per garantire maggiore flessibilità ai bilanci nazionali.

Vedremo.

Purtroppo, dalle prime indiscrezioni, ci sembra di capire che questo accordo riguardi appena il minimo di quello che ci si aspettava, ovvero che solo quegli investimenti per cofinanziare opere già individuate e promosse dalla Commissione stessa.

Un po’ poco, rispetto premesse del Luglio scorso.

Si lasci dire che questo ennesimo colpo di scena non ci ingannerà più.

Non riusciremo a distrarci dal fatto che il suo è stato il semestre delle occasioni perdute.

E questo lo dico perché quando ci si mette alla guida di un´istituzione cosí importante bisogna dare assolutamente il massimo, perché se si trina con forza si porta vantaggio a tutti. Altrimenti non facciamo altro che perdere tempo.

È stata un’occasione perduta la nomina della sua pupilla, Mogherini, ad Alto rappresentante per gli affari esteri: ha insistito per un ruolo di facciata, quando avremmo potuto e dovuto chiedere un portafoglio che potesse davvero fare la differenza!

Mogherini che tra l´altro non ha ancora portato a casa i Marò.

Zullo plenaria

È stata un’occasione perduta la crescita dell’occupazione, da lei tanto sbandierata come priorità del semestre, ma sulla quale invece non è stato in grado di proporre alcuna misura concreta.

E questo lo vediamo in Italia, dove il 43% dei giovani è senza lavoro e la disoccupazione totale ha toccato il 13,4%.

È stata un’occasione perduta la tutela delle nostre imprese.  Le chiedevano a gran voce di trovare finalmente un accordo in Consiglio per difendere il Made in. Accordo che con una norma questo Parlamento le ha servito su un piatto d’argento, ma lei ha vergognosamente gettato la spugna.

Sono state occasioni perse l’accordo sull’efficienza energetica, siglato al ribasso, svenduto agli interessi di chissà quali poteri forti;

il regolamento sugli OGM, che condanna i nostri agricoltori a mettersi nelle mani delle multinazionali del biotech;

le politiche sull’immigrazione, miseramente limitate ad un programma, Triton, la cui dotazione finanziaria è ancora una volta solo rimessa alla buona volontà dei singoli Stati;

la mancata trasparenza sul TTIP, un accordo che rischia di mettere ulteriormente in difficoltà le aziende europee;

il programma sull’Agenda Digitale, che non prevede investimenti concreti per rendere la nostra economia più moderna e competitiva.

Per tornare all’immagine del selfie a lei tanto cara, Presidente Renzi, mi duole dirle che nonostante lo smagliante sorriso che si ostina a sfoderare in primo piano, dietro non possiamo far altro che vedere le macerie.