Le stime mostrano che nell’UE si producono 88 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari ogni anno, equivalenti a circa 173 kg a persona. Quali sono i settori maggiormente responsabili? Cosa possiamo fare noi consumatori?

prodotti alimentari

Qui i dati dell’infografica. https://bit.ly/2pVOjve

I prodotti alimentari vengono persi e sprecati lungo tutta la filiera alimentare: nelle aziende agricole, nella lavorazione e produzione, nei negozi, nei ristoranti e in casa. Sempre secondo queste stime, i settori che in media contribuiscono maggiormente allo spreco dei generi alimentari nell’UE sono le famiglie (53%) e l’industria della trasformazione alimentare (19%).

Per evitare questa dispersione vergognosa è assolutamente necessario che i consumatori siano meglio informati sullo spreco di cibo e sulle sue cause. Una di queste, secondo un sondaggio dell’Eurobarometro, è la data di scadenza riportata sull’etichettatura dei prodotti alimentari. Secondo il sondaggio il consumatore ha difficoltà a comprendere le date di produzione e di scadenza, contribuendo così all’aumento dei tassi di spreco.

In questo senso si inserisce anche la problematica dell’etichettatura e di una adeguata informazione al consumatore: dati sull’origine degli ingredienti, sulle tecniche di produzione e trasformazione, permettono al consumatore di effettuare acquisti più consapevoli, influenzando così indirettamente anche i fattori della produzione.

Lo spreco di cibo non è solamente un problema economico e ambientale, è anche un problema etico e sociale!

Infatti questo implica anche una dispersione di risorse preziose e spesso limitate, come acqua, suolo, ore di lavoro, energia. Ma non solo, lo spreco di cibo sta contribuendo ad aumentare l’emergenza del riscaldamento globale!

Secondo la FAO, i rifiuti alimentari creano un inquinamento da anidride carbonica equivalente a circa l’8% delle emissioni totali di gas ad effetto serra prodotte dall’uomo.

Dobbiamo assolutamente ridurre i rifiuti alimentari. In un mondo in cui circa 793 milioni di persone non accesso a beni alimentari e sono malnutrite, non ci possiamo permettere di gettare via il cibo.

In Europa, i dati Eurostat (2014) ci mostrano che 55 milioni di persone (il 9,6% della popolazione dell’UE) non riescono a permettersi un pasto di qualità ogni due giorni.

Dobbiamo muoverci per cambiare questa tendenza. Dobbiamo investire in un’educazione alimentare che restituisca valore al cibo, che fin dalle scuole elementari punti sull’alimentazione sana, combattendo lo spreco e la malnutrizione!