Una mozione da presentare nei consigli comunali della regione per salvare il Lambrusco, la cui tutela è stata messa in discussione dalla Commissione Europea.
Il documento che potete trovare a questo link [icon type=”fa fa-file-pdf-o”] nasce dalla collaborazione con i portavoce del territorio, è stato illustrato mercoledì 24 dicembre nella sala consiliare di Vignola (Modena) con l’obiettivo di creare un fronte comune tra le amministrazioni locali a difesa del Lambrusco.
 
Tra gli intervenuti, rappresentanti del Consorzio Lambrusco, produttori vitivinicoli, il portavoce al Senato Luigi Gaetti e molti rappresentanti comunali.
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Siamo esposti al rischio di perdere un possibile ricorso davanti alla Corte di Giustizia Europea a causa di una norma che, per come è attualmente scritta, attribuisce una tutela solo effimera al Lambrusco. Chiedere di lasciare tutto com’è non ci tutela. Al contrario, ci espone al rischio di una sentenza definitivamente contraria ai nostri interessi.
 
Il mese scorso, la Commissione europea ha sollevato la questione, rilevando che l’articolo 62 par. 4 del regolamento UE 607/2009 sulle denominazioni di origine e le indicazioni geografiche protette – nel cui elenco figura oggi il Lambrusco – stabilisce che tra i requisiti per poter inserire un vitigno in quella categoria ci sia necessariamente il riferimento all’elemento geografico di una denominazione protetta.
In “Lambrusco di Sorbara”, l’elemento geografico è “Sorbara”, non “Lambrusco”. Pertanto la Commissione, in punta di diritto, rischia di avere ragione: se un viticoltore straniero decidesse di ricorrere alla Corte di Giustizia Europea perché vuole scrivere in etichetta Lambrusco, è molto probabile che vinca.
 
Conviene dunque chiedere alla Commissione di rivedere davvero il regolamento 607/2009, ma non per eliminare il Lambrusco dalla lista dei vitigni tutelati, bensì per modificare i requisiti per l’iscrizione facendo in modo che la menzione Lambrusco possa restare in modo definitivo e inoppugnabile.
Come? Una soluzione potrebbe essere quella di attribuire rilevanza giuridica al profondo legame storico e culturale con il territorio da cui proviene il Lambrusco. Superando quindi il semplice collegamento ‘con l’elemento geografico della denominazione’, che non è sufficiente a garantire la tutela che auspichiamo.
 
Proprio in questa direzione andrà la mozione illustrata a fine dicembre, che il Movimento 5 Stelle presenterà nei consigli comunali del territorio e che verrà inviata al Commissario Ue all’Agricoltura Phil Hogan, al ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e ai presidenti delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato.