Non possiamo che accogliere con favore le dichiarazioni del commissario Ue all’Agricoltura Phil Hogan, che ha confermato l’intenzione di riaprire la discussione sulla tutela dei vitigni, coinvolgendo, stavolta, anche produttori, categorie e Stati Membri come il M5S chiede da mesi, in modo da giungere ad una formulazione più semplice della normativa, tale da garantire quella sicurezza giuridica che, allo stato attuale, rischia di venire meno.

E’ quanto ho voluto sottolineare durante la riunione dell’Intergruppo Vino di martedì mattina con il commissario Hogan, in merito alla riformulazione della normativa sull’etichettatura dei vini da parte della Commissione Europea.

Marco Zullo M5S Europa Hogan vino

Ora, però, il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina deve scendere dalle barricate e cominciare ad avere un atteggiamento propositivo. Perché se lasciassimo tutto com’è, come intende fare il Pd, metteremmo in grave pericolo la tutela dei nostri viticoltori.

La Commissione ha più volte rimarcato che la normativa deve essere rivista perché è cambiata la base giuridica. Sarebbe dunque opportuno che il ministro Martina cogliesse l’occasione per coinvolgere i produttori, come il Movimento 5 Stelle chiede da tempo, in modo da elaborare una nuova formulazione che dia piena, effettiva e definitiva tutela al carattere territoriale e alla peculiarità del vitigno Lambrusco e delle produzioni vinicole DOP e IGP che da esso prendono il nome.

Marco Zullo M5S Europa Hogan vino

Va ricordato che il regolamento del 2009 garantisce la tutela del vitigno solo se il nome del vitigno è presente nel nome dell’indicazione geografica e se, al contempo, corrisponde al riferimento geografico della denominazione geografica.

Ma se la prima condizione viene soddisfatta dai vitigni italiani oggi tutelati, lo stesso non si può dire della seconda. In ‘Lambrusco di Sorbara’, l’elemento geografico è ‘Sorbara’, non ‘Lambrusco’. Il vitigno Lambrusco non fa dunque riferimento a nessuna area geografica. Questo lo espone, come molti vitigni italiani, al rischio di ricorsi.