Esiste il rischio che Lambrusco, Sangiovese o Vermentino vengano tolti dalla lista dei vitigni protetti nell’Ue?

La Commissione Europea vuole riformare l’attuale regolamento europeo sull’etichettatura dei vini, perché ritiene che i nostri produttori rischino di perdere le tutele acquisite se i viticoltori esteri, come minacciano da tempo, faranno ricorso alla Corte di Giustizia Europea per poter scrivere in etichetta Lambrusco, Sangiovese o Vermentino. Se le cose stessero davvero così, la riforma andrebbe sì portata avanti, ma non in maniera restrittiva, come viene ventilato, bensì in un’ottica più flessibile, in modo da fornire una maggiore tutela ai nostri produttori, evitando sul nascere il fioccare di ricorsi da parte dei produttori stranieri.

marco zullo M5S europa lambrusco sangiovese vermentino

La Commissione Europea sta valutando di rivedere il regolamento 607/2009, relativo all’etichettatura. Fino ad oggi l’Europa non ha tutelato i vitigni, ma solamente i vini con una specifica connotazione geografica, come ad esempio il Prosecco. Tra i pochi vitigni a cui è stata riconosciuta la tutela ci sono Lambrusco, Sangiovese e Vermentino. Un’eccezione concessa dall’Ue perché tra vitigni e vini esiste una corrispondenza biunivoca forte e localizzata. Il Sangiovese – così come il Lambrusco e il Vermentino – é stato infatti tutelato a condizione che il vino derivasse dai vitigni Sangiovese appartenenti ad un’area ben delimitata e circoscritta. Per questa ragione, un viticoltore spagnolo o tedesco non può scrivere Sangiovese in etichetta, anche se utilizza uve da Sangiovese.

Nella pratica, però, la stretta corrispondenza tra vitigni e vini richiesta dall’Ue per tutelare i nostri produttori, viene meno. Le uve da Sangiovese vengono infatti utilizzate per produrre una grande varietà di vini in diverse aree geografiche. Dunque, se un viticoltore tedesco o spagnolo decidesse di ricorrere alla Corte di Giustizia Europea perché vuole scrivere in etichetta Sangiovese, è molto probabile che vinca, almeno secondo l’esecutivo comunitario. E addio tutela per i nostri produttori locali.

Ora, in Commissione Europea si sta valutando l’ipotesi di togliere le tutele eccezionali per i vitigni Lambrusco, Sangiovese e Vermentino. Ma se le cose stanno come dice la Commissione Ue lanciare l’allarme e battersi per mantenere l’attuale regolamento rischia di essere un buco nell’acqua. Perché il rischio concreto è che i nostri produttori perdano comunque le tutele acquisite se i viticoltori esteri faranno ricorso alla Corte Ue, come paventato da tempo.

Se è davvero necessario procedere con la riforma, la soluzione migliore sarebbe quella di riformare il regolamento sull’etichettatura in maniera più elastica, in modo da tutelare davvero le nostre eccellenze. In Europa il riconoscimento di vitigni come Lambrusco, Sangiovese e Vermentino non dovrebbe essere l’eccezione, ma la regola. L’Europa non può permettersi di essere un insieme di regole ferree e ottuse, ma deve essere capace di valorizzare e promuovere le peculiarità e le tradizioni di un territorio. Questa sarà la linea del Movimento 5 Stelle quando la riforma passerà per il Parlamento Europeo. Ma nel frattempo i nostri rappresentanti in Europa devono farsi sentire.