Anche l’Europa se n’è resa conto. Inceneritori e discariche sono il passato. L’unico futuro possibile va nella direzione  dell’economia circolare.

Ampliare la discarica “Tre Monti” di Imola vuol dire creare maggiori danni all’ambiente. Le sostanze inquinanti immesse nell’atmosfera si riverseranno sul suolo e sui prodotti agricoli e ce le ritroveremo nel nostro cibo, sulle nostre tavole.

Queste sostanze, oltre a far male a noi, fanno male alla nostra economia, perché compromettere la qualità del nostro cibo significa non aver più quel vantaggio competitivo di cui oggi si può fregiare l’alimentare italiano.

La nuova normativa allo studio della Commissione Europea sull’economia circolare delinea tre priorità per la gestione dei rifiuti. La prima è la riduzione a monte del rifiuto attraverso l’economia circolare. Oggi siamo abituati a produrre, usare e gettare. Ma l’obiettivo non può essere quello di gettare, piuttosto quello di reintrodurre ciò che è stato usato nel ciclo produttivo. La seconda priorità riguarda il riuso, mentre la terza riguarda il riciclo. Riciclare significa rimettere nel ciclo produttivo la materia. Una materia che non è infinita. E una volta terminata non potremo certo recuperarla.

In Parlamento Europeo, il Movimento 5 Stelle si sta battendo per rafforzare e ampliare le azioni a sostegno dell’economia circolare, ma ogni singolo cittadino può fare la propria parte per favorire il cambiamento.

Come? Votando chi si batte per una visione del mondo sostenibile, certo. Ma anche, e soprattutto, attraverso la spesa. Ogni giorno, quando facciamo la spesa stiamo indicando al mondo in che direzione vogliamo andare. Ogni nostra scelta ha un impatto pesante sulla nostra economia. Non dimentichiamolo, se vogliamo conservare il nostro cibo, i nostri paesaggi, la nostra qualità di vita.